Ultime NEWS.
-
Sul numero di Settembre/Ottobre 2014 del Periodico culturale d'informazione sullo sviluppo sostenibile Ecoideare è stato pubblicato un'interessante articolo che tratta l'importante tema della Biodiversità.
La Biodiversità intesa come un'assicurazione sulla vita di ognuno di noi. La Biodiversità che dev'essere vissuta come una tra le più importanti risorse naturali ed economiche dell'intero pianeta.
L'articolo è stato scritto e curato dal Prof. Dario Sonetti, Vice Presidente di Foreste per Sempre, nonchè Biologo e docente presso la Facoltà di Bioscienze e Biotecnologie dell'Ateneo di Modena e Reggio Emilia.
-
Le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera sono ai massimi livelli da "800.000 anni a questa parte". Tra il 1880 e il 2012 la temperatura della superficie terrestre e degli Oceani è salita di 0,85°C, a un ritmo troppo veloce. Resta poco tempo per intervenire e mantenere il riscaldamento globale sotto la soglia dei 2°C. A lanciare l'allarme gli esperti del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc), presentando il rapporto sul riscaldamento globale delle Nazioni Unite. Il documento racchiude le conclusioni di tre precedenti studi. Oltre all'impatto dell'uomo, analizza come i cambiamenti climatici siano già in corso e possano diventare irreversibili a meno che le emissioni di gas serra non siano tagliate. Secondo l'Ipcc, gli scienziati sono certi al 95% che l'aumento dei gas serra dovuto a combustione di carboni fossili e la deforestazione siano le principali cause del riscaldamento dalla metà del ventesimo secolo.
Ridurre le emissioni del 40-70%. Le emissioni mondiali di gas serra dovranno essere ridotte del 40-70% fra il 2010 e il 2050, e disperare entro il 2100, secondo l'Ipcc. "L'influenza umana sul sistema climatico è chiara, dobbiamo agire rapidamente e in modo decisivo, e abbiamo i mezzi per limitare cambiamenti climatici e costruire un futuro migliore", ha detto il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.
Kerry: "A rischio generazioni future". "Chi contesta gli studi sul clima mette in pericolo le future generazioni - ha detto il segretario di Stato, John Kerry, commentando i dati dell'Ipcc - . Chi decide di ignorare e contestare questi dati mette in una situazione di pericolo tutti noi, ma anche i nostri figli e nipoti. Più resteremo fermi di fronte a questioni ideologiche e politiche, più il costo del nostro mancato intervento crescerà". Mentre la Francia ha lanciato un appello per "una mobilitazione universale immediata" sul tema. "Se non ci sarà un'inversione di tendenza - hanno dichiarato il capo della diplomazia Laurent Fabius e il ministro dell'Ambiente Ségoléne Royal - le temperature saliranno ben al di là dei 2°C".
Frattura fra Paesi in via di sviluppo e sviluppati. L'Ipcc è stato istituito nel 1988 per affrontare il tema del riscaldamento globale e il suo impatto. I delegati hanno lavorato fino all'ultimo minuto ieri sera per stilare i documenti finali dopo una settimana di incontri a Copenaghen. Qui si è registrata una frattura tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo, sulle parti del testo che discutono quali livelli di riscaldamento globale possono essere considerati pericolosi. I delegati non sono giunti a un accordo e alcuni testi sono stati eliminati dal rapporto, con il disappunto degli scienziati. "Se i governi vogliono che l'Ipcc faccia il suo lavoro, non devono farsi coinvolgere in lotte che non hanno nulla a che fare con l'Ipcc", ha dichiarato Michael Oppenheimer, principale autore del secondo rapporto. L'omissione di questa parte ha fatto sì che la parola 'pericoloso' scomparisse del tutto dalla sintesi dello studio. Compare infatti solo due volte in un rapporto più lungo, rispetto alle sette volte delle bozza prodotta prima dell'incontro di Copenaghen. La parola 'rischio' viene invece utilizzata 65 volte nella sintesi finale di 40 pagine.
L'impegno continua. L'impegno internazionale sul tema continuerà il prossimo mese a Lima, in Perù, ultimo appuntamento prima del summit che si terrà a Parigi il prossimo anno, dove dovrebbe essere adottato un accordo globale sulle azioni da intraprendere in materia di clima. La sfida più difficile sarà decidere chi dovrà fare cosa. Ma già si prevede una lotta tra i Paesi ricchi e quelli in via di sviluppo. I primi chiederanno a tutti di abbracciare obiettivi ambiziosi, mentre i secondi potrebbero continuare a sostenere che ci sono nazioni che storicamente hanno maggiori responsabilità e dovrebbero essere in prima linea per aiutare i Paesi più poveri a far fronte all'impatto del riscaldamento globale. L'Ipcc finora ha evitato di prendere parte alla disputa, sottolineando solo che i rischi dei cambiamenti climatici "generalmente sono maggiori per i popoli e le comunità svantaggiati nei Paesi a tutti i livelli di sviluppo".
Articolo tratto da Repubblica.it Ambiente
Fonte BBC: Fossil fuels should be 'phased out by 2100' says IPCC
-
Il progetto prevede la ricostruzione di una scuola elementare a Ivily nella regione dello Ihorombè, sud del Madagascar nell’ ambito di progetti sociali ed ambientali delle associazioni Foreste per Sempre, GEV, Una vita per Te (Alfeo Corasoli) e la ONG malgascia Fidélité pour le Développement Social.
I progetti in atto da una decina di anni prevedono costruzione di scuole, promozione dell’ecoturismo, sviluppo dell’agricoltura e riforestazioni di zone degradate a causa di incendi ed attività umane, riportando zone a “brousse” (savana semi-desertificata) a foresta.
Il progetto di ristrutturazione è in ricordo del Maestro di Cavezzo Luigi Chiarini morto lo scorso anno a 97 anni a pochi mesi dal Sisma che aveva gravemente danneggiato la sua casa e lo aveva obbligato ad abbandonare l'amato giardino - un vero e prorpio giardino botanico in miniatura dove egli trasorreva gran parte del suo tempo e a cui dedicava tutte le proprie passioni. Conosciuto da tutti a Cavezzo come “al mester”, (e’ stato maestro di tanti in oltre 40 anni di insegnamento), era noto a anche a livello televisivo per aver partecipato a numerose trasmissioni sportive come il tifoso piu’ “anziano” del Modena FC.
Oltre al Modena FC la sua altra grande passione era la natura. Ecologista ante litteram (da sempre iscritto al WWF), ha sempre usato per muoversi la sua amata bicicletta (non hai mai posseduto un auto).
Sabato 25 Ottobre 2014
dalle ore 20:15Presso il Circolo AICS di San Martino Secchia (comune di San Prospero sulla Secchia)
Avrà luogo una cena di presentazione del progetto.
Costo: 15€
Menù: Aperitivo con antipasti gnocco salumi Maccheroni al pettine, porchetta e arrosti, patate al forno dolce e bevande. (E' disponibile anche un menù vegetariano)
Chef: ValerioPrenotazioni entro Venerdi 24 Ottobre.
Cell: 3481520151
-
Aggiornamento sullo stato di avanzamento dei progetti.
Il progetto Fon.Te. (Fondo Territoriale di Provincia e Comune di Modena) volge al termine e ha avuto ottimi risultati, basti pensare alla cessazione degli incendi, al buon funzionamento dei Comitati Ambiente di villaggio e all’ottima riuscita delle nuove tecniche di coltivazione del riso meno idroesigenti e più adattabili ai cambiamenti climatici, con produzioni unitarie che sono fino a triplicate.
Un altro risultato importante è stata la formazione di 9 ragazzi con un lungo corso per guide turistico-naturalistiche; questi 9 ragazzi vengono dai villaggi di Sakalalina e Antambohobè, la porta Sud dello sconosciuto Parco Nazionale dell’Andringitra e si riuniranno in cooperativa per prendere in gestione un sito naturale, la foresta di Androka; per tenerli coinvolti inizieremo con la realizzazione di un sistema integrato di “orti comunitari” in 9 villaggi attraverso il programma di Slow Food International per l'Africa “1.000 orti per l’Africa” che dovrebbe partire a breve.
Nei 9 villaggi circostanti a Sakalalina col bando Fon.Te. è stato realizzato un progetto di formazione agricolo, che ha migliorato le produzioni e l’alimentazione dei bambini che vanno alle scuole primarie, la cui frequenza è stata resa obbligatoria in un “patto di villaggio”; poiché tuttavia ora mancano classi sufficienti, grazie al presidente GEV Paolo Pettazzoni, con un contributo in memoria di uno zio maestro del comune terremotato di S. Prospero, verrà sistemata la scuoletta di Ivily.
- Emanuela Evangelista, premio Nazionale "Ambientalista 2009" e grande conoscitrice e sostenitrice dell'Amazzonia e delle proprie comunità indigene, è stata protagonista della stupenda serata di Venerdi 19 Settembre, presso la nostra sede.
Una grande partecipazione di pubblico ha accolto Emanuela, insieme ai due nativi Aluisio Barroso do Nascimento e Francisco Alves dos Santos Nascimento, rappresentanti della comunità della Riserva Naturale Xixuaú. Nessuno meglio di loro ci poteva svelare il mondo dell’Amazzonia brasiliana, che si plasma tra gli alberi della foresta primaria e vive grazie alla sua natura incontaminata.
Gli indios hanno tuttavia lanciato un grave grido d'allarme ed una una richiesta d'aiuto per la foresta amazzonica sempre più in via di estinzione e con essa le popolazioni tradizionali. La foresta è constantemente a rischio di degradante inurbamento.
Emanuela ci ha portato a conoscenza dei progetti di sviluppo locali, in gran parte realizzati attraverso l'impegno decennale di Amazonia Onlus, sostenuta da Foreste per Sempre. Un'impegno costante per far fronte all'allargamento inarrestabile delle metropoli nonché alla ottusità dei governi regionali, che sempre rimandano l'ampliamento della riserva Naturale Xixuaú la quale dovrebbe estendersi fino al basso Rio Branco-Jauperì ed arrivare ai previsti 600.000 ettari di foresta protetta.
Emanuela e i nativi ci hanno inoltre spiegato quanto sarà di fondamentale importanza consolidare la formazione scolastica primaria, grazie al rifacimento ed ampliamento della attuale scuoletta ormai in pessime condizioni, e di quella superiore, attraverso strutture di appoggio ai giovani che vogliono proseguire gli studi a Novo Airão.
L’iniziativa è stata un momento di formazione e scambio culturale, ma anche un’opportunità di sensibilizzazione del pubblico nei confronti dei temi legati alla cittadinanza attiva, alla solidarietà e alla cooperazione internazionale nei paesi in via di sviluppo.
L’amicizia maturata insieme ad Emanuela in tanti viaggi alla riserva Xixuaù-Xiparinà e gli sforzi condivisi consolidano la nostra collaborazione al fine di sostenere i progetti dell'Associazione Amazonia. Un'impegno per la conservazione della natura amazzonica.
Un primo, semplice -ma decisamente piacevole- contributo nasce dell'ecoturismo. Chiunque di noi può contribuire al sostentamento della debole econimia amazzonica partecipando ad uno dei viaggi naturalistici che noi di Foreste per Sempre organizziamo per l'Amazzonia. (Per maggiori informazioni visitate il sito www.amazoniabr.org) Ricordiamo che il prossimo viaggio di FpS per l’Amazzonia, avrà partenza a fine ottobre 2014.Abbiamo ancora posti disponibili, contattateci!
- Trenta anni fa un giovane ragazzo, piantò dei semi in una terra brulla e sabbiosa. Durante le stagioni delle pioggie, le inondazioni portavano via lembi di quella terra sabbiosa, rendendola man mano sempre più inanimata, senza natura e dimenticata dall'uomo.
Fu così che questo giovane di 16 anni iniziò un'avventura lunga una vita intera per creare un eco-sistema in grado di ospitare piante e animali in via di estinzione.Oggi è diventato un eroe per aver costruito da solo una foresta di 550 ettari ricca di vegetazione e animali.
E' successo in India, nella regione settentrionale di Assam, dove tre decadi fa, un giovane di nome Jadav "Molai" Payeng decise di creare un habitat adatto ad ospitare gli animali della sua zona, sempre più colpiti dall'inaridimento delle terre e dall'urbanizzazione.
Ma quello che per Payeng era inizialmente un semplice passatempo si è trasformato presto in una vera e propria missione: costruire una foresta per creare un nuovo ecosistema. E così – lasciata la sua casa – il giovane indiano si è trasferito sul posto, per vivere in una piccola abitazione nel verde ed essere così più vicino alla sua impresa quotidiana, che oggi - con un totale di 550 ettari di rigogliosa foresta - è finalmente compiuta.
Nei giorni scorsi, il quotidiano "Times of India" ha raggiunto Payeng nella sua casa tra gli alberi per capire cosa lo avesse spinto ad intraprendere un lavoro tanto impegnativo quanto originale.
Tutto ebbe inizio nel 1979, quando alcune violente inondazioni portarono nella zona morte e distruzione: migliaia di piante furono devastate e gli animali uccisi. "I serpenti sono morti per il caldo, perché non avevano nessun albero sotto cui ripararsi. Mi sedetti e piansi sopra le loro carcasse senza vita. E' stata una carneficina, così ho allertato il dipartimento forestale e ho chiesto loro se in quel punto potevano crescere alberi. Non mi hanno saputo dire nulla, ma intanto mi hanno suggerito di fare un primo tentativo con i bambù e così ho fatto. Non c'era nessuno ad aiutarmi – ha continuato Payeng che ora ha 47 anni - nessuno era interessato".
Grazie alla nascita della foresta, la fauna selvatica è tornata a popolare la zona e oggi può vivere in tranquillità in un nuovo equilibrio ecologico, dove Payeng ha riportato anche le formiche: la foresta chiamata Molai, ora è un porto sicuro per numerosi uccelli, cervi, rinoceronti, tigri, elefanti. Specie che rischiano ogni giorno di più di perdere il loro habitat naturale.