Da: L'uomo che piantava gli alberi, di Jean Giono, Salani Editore

L'uomo che piantava gli alberi"Da tre anni piantava alberi in quella solitudine. Ne aveva piantati centomila. Di centomila, ne erano spuntati ventimila. Di quei ventimila, contava di perderne ancora la metà, a causa dei roditori o di tutto quel che c'è di imprevedibile nei disegni della Provvidenza. Restavano diecimila querce che sarebbero cresciute in quel posto dove prima non c'era nulla.
Fu a quel momento che mi interessai all'età di quell'uomo. Aveva evidentemente più di cinquant'anni. Cinquantacinque, mi disse lui. Si chiamava Elzéard Bouffier. Aveva posseduto una fattoria in pianura. Aveva vissuto la sua vita. Aveva perso il figlio unico, poi la moglie. S'era ritirato nella solitudine dove trovava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. Aveva pensato che quel paese sarebbe morto per mancanza d'alberi. Aggiunse che, non avendo altre occupazioni più importanti, s'era risolto a rimediare a quello stato di cose.

Poiché conducevo anch'io in quel momento, malgrado la giovane età, una vita solitaria, sapevo toccare conL'uomo che piantava gli alberi delicatezza l'anima dei solitari. Tuttavia, commisi un errore. La mia giovane età, appunto, mi portava a immaginare l'avvenire in funzione di me stesso e di una qual certa ricerca di felicità. Dissi che, nel giro di trent'anni, quelle diecimila querce sarebbero state magnifiche. Mi rispose con gran semplicità che, se Dio gli avesse prestato vita, nel giro di trent'anni ne avrebbe piantate tante altre che quelle diecimila sarebbero state come una goccia nel mare ................................................................ Le querce del 1910 avevano adesso 10 anni ed erano più alte di me e di lui. Lo spettacolo era impressionante.
Ero letteralmente ammutolito e, poiché lui non parlava, passammo l'intera giornata a passeggiare in silenzio per la sua foresta. Misurava, in tre tronconi, undici chilometri nella sua lunghezza massima. Se si teneva a mente che era tutto scaturito dalle mani e dall'anima di quell'uomo, senza mezzi tecnici, si comprendeva come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre alla distruzione."

(Prefazione BIOFOREST)

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