Foreste per Sempre ® è un marchio registrato GEV Modena Copyright © 1996 2006 - Tutti i diritti riservati - Il materiale pubblicato nel sito appartiene a Foreste per Sempre. Si declina ogni responsabilità sull'utilizzo di quanto pubblicato. Se ne consente la riproduzione non a scopo commerciale citandone la fonte. Ultima modifica 24-05-2013

home chi siamo progetti Sostieni FpS Le Foreste Calcolo Co2 News Area Riservata
Al via la ecoprotezione partecipata Marina Silva

Per conservare i propri ecosistemi a rischio, il Brasile non innalza barriere intorno ad essi, ma si prepara ad aprirli al turismo ecologico, nella cui gestione prova a coinvolgere i cittadini. Il 27 dicembre la direzione del Programma nazionale di ecoturismo (Pne) della segreteria per lo Sviluppo sostenibile facente capo al ministero per l'Ambiente brasiliano, ha annunciato ufficialmente il lancio della cosiddetta "Carteira" o Piano di progetti di ecoturismo su base comunitaria.

L'iniziativa, che sarà promossa in tutto il Paese dalle prossime settimane, garantirà assistenza tecnica e appoggio istituzionale per lo sviluppo di piani di incentivazione del «turismo verde» nelle piccole comunità locali. Destinatarie del provvedimento sono associazioni, organizzazioni non governative e cooperative operanti in zone naturali di rilevanza nazionale. Un trattamento preferenziale sarà riservato a chi risiede in zone protette, nonché agli abitanti di riserve indigene e ai membri di quilombolas (comunità rurali di discendenti di afrobrasiliani sfuggiti alla schiavitù), in particolare nel grande bacino amazzonico e nelle ultime aree di sussistenza della foresta atlantica.

Del progetto si è parlato nel corso dell'Incontro nazionale sulla gestione responsabile del disboscamento, organizzato la prima settimana di dicembre a Brasília dall'Ibama (Instituto brasileiro do meio ambiente e dos recursos naturais).

Con la creazione della "Carteira", il dicastero per l'Ambiente, sotto la direzione del ministro Marina Silva , vuole promuovere la conservazione ambientale e la valorizzazione di aree sconosciute al turismo di massa, con ciò generando occupazione e favorendo l'inclusione sociale degli abitanti di queste zone.

Per avere un piano operativo sull'ecoturismo in Amazzonia, l'area che costituisce il principale target del nuovo provvedimento, ci vorrà tuttavia ancora qualche mese. Allan Milhomens , coordinatore del "Programa de desenvolvimento do ecoturismo na Amazônia", sta lavorando da cinque anni al progetto, delineandone le modalità di attuazione pratica. In una nota sull'argomento diffusa il 3 gennaio, il responsabile ha dichiarato: «Il governo brasiliano vuole trasformare l'Amazzonia in un polo turistico nazionale e, soprattutto, internazionale. Per far questo, sono già stati investiti 5,6 milioni di dollari. Da alcuni dati sui possibili fruitori di servizi turistici, risulta che gli stranieri dissociano l'immagine della regione da quella del Paese nel suo complesso, percependola come un bene di tutta l'umanità e una risorsa da proteggere. Il 52 per cento dei turisti europei e il 40 di quelli americani e asiatici si sono detti interessati a viaggi alla scoperta dell'Amazzonia».

Lo studio a cui Milhomens si riferisce è stato divulgato dal ministero per l'Ambiente il 18 dicembre ed è stato realizzato interpellando 36mila persone (tra esse specialisti e operatori del settore) in undici Paesi stranieri, tra cui l'Italia. Tra le informazioni in esso contenute, particolarmente interessanti sono quelle relative all'enorme potenziale turistico degli ecosistemi brasiliani. L'Amazzonia, da sola, occupa una superficie di 6,5 milioni di chilometri quadrati, vale a dire il 61 per cento del territorio nazionale, suddivisa tra nove Stati: Acre, Amapá, Amazonas, Pará, Rondônia, Roraima, Mato Grosso, Tocantins e Maranhão. Riceve, tuttavia, solo il 6 per cento dei quasi 6,7 milioni di turisti stranieri che visitano il Brasile ogni anno, vale a dire circa 400mila persone.

Teoricamente, potrebbe arrivare ad accoglierne 3 milioni ( fonte: Proecotur ). Dalle risposte degli intervistati, è stato possibile tracciare il profilo di un turista assolutamente interessato all'ecoturismo ma disposto ad accettare un livello moderato di disorganizzazione e di difficoltà di accesso. Grande disponibilità alla conoscenza, quindi, ma poco spirito d'avventura. Per rendere la grande foresta un po' più "comoda", quindi, saranno necessari investimenti per adeguarne le strutture ricettive e le infrastrutture, per l'aggiornamento professionale degli impiegati nel segmento e per l'adozione di tecnologie ambientali a impatto limitato, come quelle legate allo sfruttamento dell'energia solare o eolica.

Particolarmente gradita dal turista straniero risulta la possibilità di soggiornare in alberghi armoniosamente inseriti nella natura ed ecologicamente corretti, con la possibilità di effettuare escursioni, scoprire fauna e flora, visitare villaggi indigeni e interagire con i nativi. Meglio, però, se accompagnati da una guida multilingue e trasportati con jeep o piccoli aerei che atterrino su piste ben battute, piuttosto che da soli, facendosi largo nella selva con il machete . Coinvolgere l'iniziativa privata sembra un altro passo indispensabile alla realizzazione del piano del governo brasiliano.

Gilney Viana , della segreteria per lo Sviluppo sostenibile, poco prima di Natale ha annunciato l'intenzione del governo di istituire speciali linee di credito bancario a beneficio di piccoli imprenditori interessati ad investire nel turismo ecoresponsabile. Un'ulteriore voce del budget di spesa federale, ha precisato il funzionario, riguarderà l'ecomarketing. Dal viaggiatore medio, l'Amazzonia, in particolare, viene considerata una terra affascinante ma inospitale. La brutale deforestazione, la violenza da far west, la presenza di fastidiosi insetti e animali selvaggi sono alcuni dei punti negativi citati. Viana non ha dubbi: «Bisogna saper vendere il prodotto, creare una sorta di marchio registrato. Divulgarlo all'estero attraverso campagne promozionali intensive, con cataloghi, brochure, sfruttando i mezzi di comunicazione. Gli stranieri devono sapere esattamente cosa li aspetta e non basarsi su informazioni imprecise, che creano allarmismi esagerati».

Importante sarà anche rispettare il «grande polmone verde», prevedendo un afflusso di visitatori superiore all'attuale ma rispettoso delle leggi dell'ambiente e dei ritmi della natura. «In tutta la catena del turismo deve essere presente questa preoccupazione» - chiarisce Viana - «Nessuno vuole distruggere, ma salvare». Il primo appuntamento informativo con il pubblico italiano sarà dal 22 al 25 febbraio, in occasione della Bit, Borsa internazionale del turismo di Milano.

Delimitare aree geografiche e individuare gruppi da coinvolgere nel Piano di Ecoturismo su base comunitaria sarà impresa laboriosa ma non impossibile. Tra le prime a ricevere l'investimento ufficiale è stata la collettività della riserva Marinha de Soure, nello Stato del Pará, che comprende una delle meraviglie del Brasile, la splendida isola di Marajó. Anche al di fuori dei confini amazzonici, negli Stati di Bahia e Minas Gerais, sono già state definite precise aree di conservazione in cui sviluppare l'ecoturismo. Tra esse, il Parco nazionale di Boa nova comprende oltre 32mila ettari appartenenti alla zona di transizione tra la mata atlântica e la cosiddetta caatinga , ovvero il semi-arido tipicamente brasiliano, ricco in biodiversitá. Nell'Alto Cariri, invece, due parchi contigui riuniscono più di 20mila ettari di serras , attraversati da fiumi e cascate.

Il progetto che il ministero per l'Ambiente propone per il 2007 si presenta ambizioso, ma nasconde alcune insidie. Non sarà agevole, innanzitutto, trasferire il piano dalla teoria alla pratica, assegnando localmente funzioni di gestione ai singoli individui o a gruppi di essi. Uno degli obiettivi del progetto è migliorare la qualità della vita dei residenti, disincentivandoli dall'intraprendere attività molto lucrative come lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali o loschi traffici di vario genere. Per il momento, il ministero ha soltanto indicato alcune linee guida di implementazione. All'interno delle comunità locali dovrà essere svolta opera di sensibilizzazione e mobilitazione in merito all'iniziativa, si dovrà attuare una pianificazione partecipativa ed effettuare inventari delle risorse disponibili. Tra le attività necessarie vi saranno pure l'analisi degli studi di mercato, la formazione degli addetti e l'abitudine al monitoraggio del territorio.

Lo stato brasiliano, chiaramente impossibilitato a svolgere da solo un compito di dimensioni colossali come quello di conservare l'ambiente naturale del Paese, coinvolgendo le realtà locali nello sviluppo turistico troverà, anche e soprattutto, l'aiuto dell'imprenditoria privata. Il risparmio, sotto forma di denaro e di risorse umane da destinare all'amministrazione, appare innegabile. Se tuttavia da parte di Brasília ciò costituisse un abbassamento del livello di attenzione sul problema dell'ecologia, la questione rischierebbe di prendere una piega indesiderata.

La partecipazione popolare potrà avere benefici effetti solo se ai cittadini verranno garantiti i mezzi legali adeguati a contrastare il potere delle grandi industrie. Un effetto degenerativo immediato potrebbe essere quello di non riuscire a placare l'avidità delle multinazionali che trattano i derivati del legno, ma semplicemente spostarne gli interessi verso il nuovo business del turismo. Da verificare è anche l'impatto effettivo che questa iniziativa avrà sull'equilibrio di luoghi e comunità storicamente isolati. Il turismo con il bollino verde non deve diventare una semplice etichetta che legittimi lo sfruttamento indiscriminato.

Moltiplicare la presenza umana in luoghi dove da millenni la natura regna incontrastata impone l'adozione di regole ferree e di comportamenti sicuramente non propri del turista medio. Il quale, se lasciato libero di agire impunemente, potrebbe fare più danni di ruspe e motoseghe. Affinché l'ambiente non subisca ulteriori violenze, il vero obiettivo sarà far sì che l'essere umano non si lasci irretire, ancora una volta, dalle sirene del dio denaro.

Articolo tratto dal sito Musibrasil

 

Floresta para sempre
Amazzonia Amazzonia
Salute
Scuola
Adozioni a distanza
Ecoturismo
Ecofattoria
Lontre Giganti
Centro Polifunzionale
Mappa Riserva
Video
Links
Resoconto
Disboscamenti